Wellness Design (ri)incontra Franco Scaglia
A distanza di qualche tempo dall'ultima articolo, Wellness Design ri-incontra - con grande piacere - l'amico architetto Franco Scaglia, uno dei progettisti da noi più pubblicato.
WD: Buongiorno Franco, ben ritrovato, ci racconti come nasce la tua passione per l'architettura?
FS: Diciamo che faccio l'architetto per caso, questo è sicuro. La mia passione è sempre stata il giornalismo (oltre allo sport praticato e non guardato) e per tanti anni ho fatto il pubblicista per un quotidiano, poi la radio e anche la tv, ovviamente private e locali.
La molla è scattata con la richiesta di un amico bresciano durante il servizio militare, amico che voleva aprire una palestra in Viale Europa in città (Brescia), fatto che mi ha portato lentamente verso la professione di architetto.
Quel primo intervento nel mondo del fitness è rimasto per anni quasi isolato ma, a fine anni '90, ho l’idea di provare a decontestualizzare un mondo, quello del wellness, che iniziava a crescere.
Poi avviene l’incontro con un imprenditore bresciano aperto alla sperimentazione: nasce così Studios Body and Soul Factory con annessa discoteca Dietro le Quinte, in via Stretta e il mio studio, rapidamente, si è specializzato nel settore.
WD: Studio che si specializza diventando una delle realtà più in vista in ambito progettuale...
FS: Sì, inaugurato nel 2001 Studios ha avuto un ottimo successo non solo in città; pubblicato su diverse riviste mi ha consentito di entrare in contatto con i più importanti operatori fitness-wellness che hanno iniziato a chiedermi di progettare per loro.
Prima Get Fit , importante catena milanese per cui ho progettato oltre che a Milano anche a Roma, Salerno, Gallarate e Lugano, poi Virgin Active, multinazionale con sede in UK, con cui ancora collaboro.
Roma, Torino, Milano, Brescia, Reggio Emilia, Napoli, Lisbona, Londra le città in cui sono stati realizzati nostri progetti per Virgin Active.
WD: Ma non hai lavorato solo con catene con più centri...
FS: Esatto, anche molti piccoli imprenditori ci hanno coinvolto e altri nostri progetti sono stati realizzati a Catania, Castelfidardo, Merano, San Marino, Fano, Bergamo, Bologna. Inoltre abbiamo progettato la palestra aziendale di Mediaset e, per conto di un contractor bresciano, la palestra del Ferrari Village a Maranello.
WD: Oltre al discorso retail..
FS: Direi che ti riferisci al marchio Freddy, abbigliamento per il fitness, che ci ha chiesto di progettare alcuni loro negozi a Milano, Roma, Verona ed i loro uffici a Milano. Gli stand in alcune fiere e gli spazi outlet in Italia e Svizzera.
WD: E ancora estero...
FS: Da Milano a Mosca, qualche anno fa, il passo è stato facile e nella capitale Russa abbiamo realizzato due Wellness Club di alto livello. Poi il rublo è crollato e tutto è diventato più difficile.
Per altro a Mosca siamo stati premiati in occasione di un concorso internazionale (Batimat), ma con il progetto Virgin di Corso Como a Milano.
Anche il nostro progetto Torino Collection in via dell’Arsenale è stato premiato come Project of the Year 2015 in un contest di un'importante azienda ceramica; ma il premio più importante è arrivato in questi mesi, con una armadio da spogliatoio di lusso che abbiamo disegnato per un'azienda romagnola specializzata e che ha vinto il RED DOT Award, importante concorso internazionale nel campo del design.
WD: Cosa secondo te ti ha portato venticinque anni fa a fare la la differenza?
FS: Credo il portare funzionalità e design all’interno di quelle che un tempo erano banalmente gli ambienti palestra. Luoghi spesso poco curati e poco accoglienti. Abbiamo decontestualizzato la funzione basica inserendola in un mondo più simile a quello degli hotel, curando ogni particolare e aggiungendo funzioni diverse, dal ristorante al negozio, dalla SPA alla lounge, fino allo spazio di coworking delle ultime realizzazioni. Non abbiamo inventato nulla; semplicemente abbiamo mixato spazi e stili.
WD: Parliamo allora di uffici?
FS: Anche qui abbiamo progettato e progettiamo uffici come quelli di Virgin Active a Milano e Blu Hotel a Cunettone di Salò e, da poco inaugurata, la sede di Polestar Italia a Milano, la quale in realtà è stata curata da Scaglia & Partners, società di mia figlia Mariaelena (anche lei architetto) che dallo scorso anno organizza e gestisce progetti di interior e non solo.
Seguiamo poi la progettazione di altre attività (negozi e bar) comunque aperte al pubblico. Diciamo che la residenza non è la nostra passione anche se per amici e clienti importanti ne facciamo e ne faremo.
WD: Ci sono persone-professionisti che ti piace ricordare?
FS: Due cui tengo molto, le mie collaboratrici storiche, gli architetti Edda Giancola e Ezia Ventura che, loro malgrado, sono diventate iper-specializzate nella progettazione Wellness. Con me ed Elena Draicchio ora collaborano con Scaglia & Partners che è il futuro di quello che è stato un piccolo studio di architettura.
WD: E la tua carriera di formatore?
FS: In virtù dei pasticci fatti in giro per l’Italia, e non solo, il sottoscritto viene periodicamente invitato da Polidesign per… istruire giovani architetti sulla progettazione specifica. Faccio fatica ad immaginarmi nella veste di docente, anche se occasionale, ma evidentemente, quale anziano architetto che sta passando la mano, ormai mi tocca.
WD: Per finire due note personali
FS: Nato a Brescia il 31 gennaio del 1954 (Giurassico) laureato a Venezia nel 1980.
Iscritto all’ordine dei giornalisti, mi pare dal 1975 al 2015, come pubblicista.
La mia vera passione, iniziata da ragazzino, il motociclismo ed in particolare l’Enduro che ancora pratico nonostante l’età.
Vivo e lavoro a Bedizzole ma con l’ufficio di Brescia, Via Zima (Scaglia & Partners srl), come riferimento... metropolitano.
L'articolo completo su Wellness Design 3-24
Wellness Design incontra Ferruccio Alessandria, Presidente di Assopiscine, dopo il lancio del progetto “Piscine & Wellness di qualità”
Buongiorno Ferruccio, ogni volta che chiediamo a una persona quale sia la prima parola che associa al termine “benessere”, le prime due risposte che riceviamo sono “natura” e “acqua”. Pertanto, quanto ci si sente responsabili verso il pubblico, le persone in generale, nel lanciare un progetto quale “Piscine & Wellness di qualità”?
Uno dei compiti fondamentali delle società nascenti è proprio quello del controllo e della gestione dell’acqua: sia in termini di approvvigionamento che in termini di difesa dagli eccessi. Una storia sociale, antropologica e tecnica dell’acqua è uno dei capitoli più affascinanti della lunga storia della civilizzazione umana. Irrigare deserti e opporre dighe alle alluvioni, ingegnarsi con vari sistemi (colmate, polder, drenaggi, marcite, oasi, ecc.), costituire sistemi collettivi di gestione e uso dell’acqua sono state tra le occupazioni più urgenti e importanti di tutte le comunità finora comparse.
L’assioma di base è semplice: dove non c’è acqua non c’è possibilità di vita. L’acqua è la vita.
Quindi acqua e natura sono due facce della stessa medaglia, ma se la tutela dell’acqua e quindi della natura stanno alla base della conservazione del seme della vita potremmo dire per analogia che l’acqua sta alla natura come la salute sta alla vita delle persone.
Oggi più di 5Mln di persone frequentano con regolarità piscine e centri benessere ed esistono + di 700.000 realizzazioni di piscine e spa tra pubblico, semipubblico e privato. La crescita particolarmente importante del post COVID indica che:
Quindi Acqua, Natura, e persone divengono elementi inseparabili, divengono l’unico vero riferimento del Progetto “Piscine di Qualità” laddove qualità è il riferimento per delineare le linee guida per una realizzazione sicura e sostenibile di piscine e spa.
Il termine “natura” lo si può associare immediatamente a sostenibilità, ambientale e sociale, presente e futura; partendo da questo primo concetto crediamo che “Piscine & Wellness di Qualità” si possa ritenere una risorsa sostenibile anche da un punto di vista economico per il settore. Cosa ne pensi?
Il protocollo ed il regolamento “Piscine & Wellness di Qualità” sono stati ideati da Assopiscine come attestazione di qualità per le imprese italiane che realizzano opere nel settore piscine e wellness. Il Protocollo “Piscine di qualità” vuole quindi essere l’elemento distintivo per il committente, per gli istituiti di credito e per tutti gli stakeholder della filiera per identificare maestranze qualificate in grado di realizzare piscine e impianti wellness rispondenti alle aspettative della committenza e rispettosi delle norme regolamentari e degli standard più rappresentavi in ambito UNI, CEN & ISO:
prerequisiti NORME; processi organizzativi; progettazione; progettazione impiantistica; qualificazione dei materiali; gestione del cantiere; prove di tenuta; sicurezza 360°(struttura, impianto, protezioni, qualità acqua).
Fondamentale è tenere sempre in considerazione le TRE “S” ———-> Sicurezza + Sostenibilità + Salute
La certificazione prende in considerazione ed è quindi fruibile anche dai produttori di attrezzature wellness quali idromassaggio, minipiscine, saune, bagni turchi, etc.?
Il protocollo è dedicato a tutti coloro che realizzano piscine e spa, dovendo gli stessi rispettare prerequisiti normativi (UNI); ne sono coinvolte indirettamente ma non di meno le imprese produttive della filiera. Non solo, l’obiettivo dell’Associazione è far recepire le normative UNI da un documento legislativo cogente, per questo stiamo lavorando ad un tavolo tecnico con Istituzioni governative per implementare sicurezza e sostenibilità delle risorse.
Uno dei principali problemi che riscontriamo nel settore piscine e produttori di attrezzature wellness - e quindi ci riferiamo anche a idromassaggio, minipiscine, saune, bagni turchi, etc. - è la mancanza di una comunicazione mirata circa la “sostenibilità” effettiva dei loro prodotti: consumo reale d'acqua, consumo energetico, riciclabilità dei materiali, smaltimenti e così via. Come interviene in tal senso la certificazione di Assopiscine?
La certificazione valuta attentamente i prerequisiti degli operatori come la qualifica dei materiali e l'utilizzo degli stessi affinchè rispondano ai requisiti inclusi nelle norme attualmente in vigore (UNI e non solo); inoltre sono definiti dal protocollo i requisiti di utilizzo e mantenimento dell’impianto che riportano criteri di utilizzo e manutenzione degli stessi che fanno riferimento agli aspetti di sicurezza, consumi e tutela della salute puntuali e specifici.
Sarà cura dell’Associazione approntare un piano di comunicazione verso l’utente utilizzatore con il fine di sensibilizzare ed informare.
Assopiscine
Assopiscine, Associazione Italiana Piscine e Wellness, è il punto di riferimento nell’industria delle piscine e del benessere che nel corso dei suoi 30 anni di attività ha ridefinito gli standard di eccellenza nel panorama italiano. La sua mission è quella di elevare l’industria di riferimento a nuovi livelli e creare una comunità coesa tra i produttori e i distributori di tutta la filiera. Assopiscine garantisce ai suoi associati tutela e rappresentanza istituzionale attraverso la voce di Ferruccio Alessandria che ne è il Presidente dal 2020. Assopiscine organizza incontri periodici con i principali stakeholder e offre formazione altamente qualificata in un ambiente che promuove inclusione e sostenibilità d’impresa. Attraverso il progetto “Piscine & Wellness di Qualità” punta a certificare le aziende con standard di eccellenza per orientare il consumatore finale a scegliere prodotti e marchi di qualità offerti dai costruttori di piscine sia privati che enti pubblici.
Il progetto “Piscine & Wellness di qualità” di Assopiscine
L’associazione italiana che riunisce tutti i costruttori di piscine e rappresenta il punto di riferimento per tutti gli operatori di settore, ha creato l’innovativo sistema di certificazione per tutte le aziende del comparto. Il progetto rappresenta un importante passo avanti per l'intera filiera.
La certificazione da parte di auditor selezionati e qualificati rappresenta il sistema migliore per garantire la conformità alle normative e per assicurare standard elevati delle imprese di costruzione. Per la prima volta in Italia, i costruttori dell’intero comparto, piscine e centri benessere, potranno ottenere una certificazione che ne attesti la qualità nel rispetto dei requisiti strutturali e di sicurezza delle costruzioni e dei progetti garantendone gli standard elevati a beneficio di tutti, valorizzando l'esperienza dei clienti e rafforzando la reputazione delle imprese coinvolte.
La certificazione ha tra gli obiettivi quello di valorizzare le imprese che hanno investito in personale specializzato, nella qualità delle costruzioni e nel rispetto degli alti standard tecnici e normativi. “Piscine & Wellness di qualità” diventa così un “marchio” che protegge le imprese virtuose, assicurando supporto ed assistenza alle imprese che desiderano raggiungere i medesimi livelli di qualità rafforzando i propri processi costruttivi favorendo, in tal modo, la crescita di tutti gli operatori del mercato.
Assopiscine, grazie a partner di riferimento accreditati nel panorama italiano della certificazione e sicurezza, verificherà una serie di requisiti e pre-requisiti indispensabili per ottenere la certificazione di qualità. La certificazione verrà rilasciata successivamente ad una analisi, effettuata presso l’azienda richiedente, da auditor di terza parte certificati Accredia, - l’ente Unico di accreditamento designato dal governo Italiano sotto la vigilanza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Nello specifico verranno esaminate tutte le fasi di lavorazione, dalla progettazione alla consegna e collaudo del progetto finito, incluso la conformità dei pre-requisiti normativi atti a stabilire la certificazione del costruttore. La validazione finale, da parte di un comitato tecnico di verifica, analizzerà tutti i dati forniti dall’auditor, e porterà le aziende certificate ad essere inserite nella piattaforma online di Assopiscine, fino alla creazione di un vero e proprio Albo dei Costruttori certificati in Italia. Tutte queste azioni consentiranno alla filiera di elevarsi ed offrire sempre di più servizi e prodotti di eccellenza.
“La vita spericolata di un'interior relooker appassionata di biofilia che dirige una grande SPA”
Incontriamo Paola Buratto, Direttrice di Gardacqua, SPA Consultant, autrice e Interior Relooker appassionata di Biophilic Design
WD: Un po' di storia di vita Paola, come nascono le tue passioni per Benessere, Interior Design e Biofilia?
PB: Sono Paola, ho 53 anni, mamma, sportiva, surfista, amante dei viaggi in solitario con uno zaino in spalla, amante della natura e dell'oceano. Dopo una laurea in Lingue e Letterature straniere ho lavorato nel campo elicotteristico per approdare poi nel settore del wellness nel quale lavoro tutt'oggi come interior relooker, consulente e responsabile di spa.
Ho sempre trovato ispirazione nell'arte, nella natura, nei viaggi, nelle culture di popoli lontani, mi sento una nomade, sono curiosa di scoprire realtà diverse e pratico numerosi sport.
Come sono arrivata alla biofilia? Ad agosto 2021 ho subito un intervento chirurgico importante e la mia fortuna è stata un affaccio sul giardino dell'ospedale dalla mia camera. Unendo quindi l'amore per la natura ed il design di interni nasce la mia passione per il design biofilico.
Mi sembra che oggi giorno l'architettura ed il design in ogni ambito vengano utilizzati soprattutto per affermare uno status come ricchezza, potere, invece a me interessa captare le emozioni che si provano quando siamo dentro uno spazio. Le mie emozioni? il costante contatto con la natura mi fa stare veramente bene.
WD: Quali sono stati i tuoi studi?
PB: Nonostante la mia laurea in letteratura straniera da sempre nutro la passione per il design d'interni che dopo anni di formazione ho trasformato in un lavoro come interior relooker in questi ultimi anni. Parallelamente , la natura e la predisposizione a prendermi cura delle persone mi ha portato ad inserire il biophilic design in ogni mio progetto come consulente. Ho studiato per diversi anni il design d’interni, in termini di percorsi formativi, letture, convegni e trovare l’armonia dei colori e degli spazi sembra essere una mia dote naturale. Dal 2008 sono invece SPA consultant sia a livello di progettazione e trasformazione di spazi in centri benessere che come gestione.
Il mio segreto? Tanta natura, uno stile di vita che mi rappresenta.
WD: In quale modo riesci a integrare le tue passioni nel lavoro?
PB: Se parliamo della passione per la progettazione biofilica mi risulta abbastanza semplice e naturale. Perché di passioni ne ho diverse e alcune decisamente adrenaliniche!
Da quindici anni gestisco un grande centro benessere ed il mio focus è la persona all’interno dello spazio. Il mio team ed io siamo attenti allo stato di salute in generale dei nostri clienti, basato sulla capacità di prestazione fisica essenziale e su un equilibrio psico-emotivo che tenda alla positività.
Il design biofilico che non è uno stile e tanto meno una moda, ma bensì una strategia progettuale che tiene conto della spontanea tendenza degli esseri umani a sentirsi bene in mezzo alla natura, mi aiuta molto. Il desiderio di stare bene è legato al rapporto innato ed ancestrale che l’essere umano ha con la natura.
WD: Quali sono le difficoltà maggiori che incontri quando ti confronti con la proprietà di una struttura?
PB: La difficoltà più grande che incontro è la mancanza di cultura e conoscenza di una spa sia livello di protocolli che di gestione. Una spa andrebbe vissuta anche dalla proprietà, conoscere il prodotto per captarne le criticità ma soprattutto l’esperienza che ti può dare. Perché qui si parla di benessere e lo stesso è legato all’esperienza sensoriale soprattutto olfattiva oltre che visiva, tattile e uditiva.
WD: Quali sono le difficoltà maggiori che incontri quando ti confronti con i progettisti e con le aziende?
PB: Spesso grandi progetti di spa non sono funzionali ma solo “belli da vedere”. Capita che venga richiesta la mia consulenza da parte di architetti perché oltre ad essere conoscitrice delle spa ne sono anche fruitrice ed è la cosa più importante. So esattamente cosa funziona e cosa no. So come suddividere gli spazi in base alle esigenze del cliente perché il benessere è soggettivo ed è vissuto in modo diverso da persona a persona. Difatti una spa può avere una funzione curativa, emotiva, socializzante o intimistica e gli spazi vanno gestiti e suddivisi in base a questi quattro elementi.
Inoltre viene sottovaluto l’aspetto del controllo di gestione ed un business plan che poi nella realtà risulta essere fallimentare in quanto i costi di gestione superano di gran lunga i ricavi. Progettare male o senza una visione complessiva significa esporre in maniera pesante il cliente, l’imprenditore, al rischio di un grave fallimento economico finanziario.
WD: Quali sono le difficoltà maggiori che incontri quando ti confronti con il personale interno di una struttura (operatori, reception, marketing, etc)?
PB: La criticità maggiore è la mancanza di formazione e conoscenza del prodotto. Poi arriva la necessaria empatia e cordialità. Noi dobbiamo essere a disposizione del cliente e farlo sentire accolto da persone che si prendono cura di lui. Dobbiamo pensare che il cliente si reca in un centro benessere mosso dal desiderio di voler staccare la spina dalla realtà fatta di frenesia, stress, preoccupazioni. Tutti gli operatori devono essere coinvolti e fare propria questa mission.
WD: I problemi che incontri a livello normativo?
PB: Partiamo dal fatto che per aprire una spa serve la licenza come centro estetico che va richiesta al Comune di residenza, ma uno dei problemi che riguarda invece la progettazione è che in Italia non esiste una normativa specifica che ti guidi nella realizzazione delle cabine e dell’ambiente in generale sia a livello di materiali, di attrezzature tecniche, di dimensioni, di finiture, di ventilazione. Cosa che invece avviene per l’acqua dove intervengono le “norme UNI”, locali e/o regionali a dare parametri circa le caratteristiche dimensionali, prestazionali, ambientali e di sicurezza delle vasche e degli spazi correlati.
WD: La formazione in Italia
PB: In Italia non esiste una scuola riconosciuta a livello nazionale che formi un “addetto spa”. Quella dell’addetto spa è una figura da non confondere con lo spa manager più vicino al mondo dei massaggi, della cosmesi, della parte gestionale organizzativa e di marketing.
Un addetto spa coincide spesso con essere anche un maestro di sauna, un operatore che conosce la funzionalità di una sauna finlandese piuttosto che di un bagno turco o di un rasul, è colui che è promotore di protocolli di rituali come scrub, aufguss, savonage, bagni di suono, è conoscitore delle spa a tutto tondo, va dai benefici degli oli essenziali agli abbinamenti di luce/colore/musica e aromi che della parte tecnica delle saune. Tutto questo si può senz’altro apprendere da diverse associazioni/accademie di promozione culturale che vogliono valorizzare il mondo delle saune e in particolar modo della figura dell'aufgussmeister (maestro di aufguss - gettata di vapore) migliorando l'informazione su benefici e controindicazioni e promuovendo la corretta pratica della sauna.
WD: A che livello ritieni sia la comunicazione del benessere in Italia?
PB: Fortunatamente c’è una accelerazione della divulgazione del benessere in generale ma c’è ancora poca efficacia e un po’ di confusione. Purtroppo il benessere è ancora visto e sentito come un prodotto rivolto solo a un'elite, mentre in realtà deve essere per tutti, tutti abbiamo il diritto di stare bene.
WD: Consigli per i più giovani e a chi si approccia a questi settori
PB: Il mio consiglio è staccarsi dai libri e vivere, sperimentare questi luoghi di benessere. Crearsi un grande bagaglio di esperienze, di emozioni. Poi senz’altro immergersi nelle letture che vanno dal mondo olistico a quello dello yoga, dal mondo dei viaggi e delle culture di altri popoli sempre in ambito benessere. Vivere, spaziare, essere curiosi, questi sono elementi a mio avviso fondamentali.
WD: L'importanza dei social network nel tuo lavoro
PB: Mi sono avvicinata al mondo dei social quando ho capito che dovevo trovare un canale per raccontare una storia, la mia storia. Perché il benessere va comunicato, promosso con ogni mezzo ed i social in questo periodo epocale sono senz’altro il primo divulgatore efficace.
WD: Cosa farai da grande?
PB: Da grande sarò una nomade digitale e anche se in questo momento sociale è un termine abbastanza in uso forse più per moda che per convinzione, in realtà io una nomade lo sono sempre stata. Dove? da ogni parte del mondo, importante ci sia un oceano ad accogliere me e la mia tavola da surf. Oggi giorno per fortuna la tecnologia ci aiuta in questo, con un buon pc ed una connessione wi-fi si può lavorare da un chiringuito del Portogallo, da una spiaggia di Bali, da una hall di hotel a Barcellona. Quindi perdonatemi se tra 10 anni, durante la nostra sessione di consulenze, lo sciabordio di un'onda potrebbe interferire con l'audio... anzi dirò di più non sarà un'interferenza ma un momento magico di ispirazione e di felicità.
Paola Buratto
Laureata in Lingue e Letterature Straniere, russo ed inglese, approdo nel campo elicotteristico dove ci resto per dieci anni come responsabile gestione contratti e responsabile configurazioni interne per il mercato VIP. Successivamente nel 2008 inizia il mio viaggio nel mondo del benessere e del design d’interni. Da allora sono direttrice di Gardacqua, sono una consulente di progettazione e gestione di SPA con il focus sulla progettazione biofilica ed interior relooker . La mia missione è quella di porre al centro di uno spazio la persona che lo occupa perchè possa arrivare e sentire uno stato di benessere a 360 gradi con la mia più grande alleata: la natura. Da sempre mi piace prendermi cura delle persone.
Sto bene solo quando sono immersa nella natura, pratico diversi sport ma quello che più mi rappresenta è il surf da onda, amo cucinare vegano.
My Humble House
Rocco Bova, hotelier
“Quando avevo 24 anni e vivevo in Calabria, dove sono nato, un amico al lavoro mi disse: Rocco, vieni a lavorare qui a Londra, anche domani se vuoi, conosco un ristorante dove ti prenderebbe subito. E così feci.”
Inizia con queste parole il piacevolissimo incontro con Rocco Bova, hotelier italiano che vanta numerose esperienze presso grandi gruppi internazionali dell'ospitalità, dall'Europa al Medio Oriente, Asia, India, Africa, Caraibi e Messico, spiegandoci come da sempre abbia avuto una profonda passione per questo mondo. Negli ultimi anni Rocco ha lavorato ai Chablé Hotels, in Messico, dove ora risiede e ha aperto ”quasi naturalmente” dice ”visto che l'aver conosciuto e viaggiato molto mi ha permesso farmi una notevole esperienza e allo stesso tempo di conoscere tantissime persone mantenendo una solida reputazione e credibilità professionale, la qual cosa fa sì che oggi i clienti arrivino praticamente da soli”, My Humble House, attività internazionale di consulenza alberghiera.
My Humble House, un modello di gestione innovativo
“My Humble House, che fornisce supporto aziendale in tre aree principali, consulenza, gestione patrimoniale e franchising di modelli di business, concentrandosi principalmente su hotel, residenze e glamping, penso di poter affermare” racconta Rocco “essere la prima società di ospitalità con partecipazione condivisa agli utili al mondo, un'impresa che pone le persone in primo piano, davanti a tutto e le rende non solo impiegati e dipendenti ma pienamente responsabili del successo dell'azienda.
Il concetto nasce dai miei 25 anni di solida e comprovata esperienza internazionale durante i quali ho lavorato per alcuni dei migliori brand dell'ospitalità mondiali, cosa che mi ha consentito e mi consente di analizzare e valutare come buona parte delle vendite di prodotti e servizi di una struttura avvenga attraverso il personale, un personale consapevole e motivato. E dunque perché l'imprenditore, che non potrebbe comunque contare su questa parte di incassi nel caso non disponesse di un personale consapevole e cointeressato, non destina queste somme allo stesso personale? Somme che, ripeto, non avrebbe comunque modo di introitare; riconoscendole invece al personale così coinvolto esse contribuirebbero ad aumentare notevolmente il grado di soddisfazione e di fidelizzazione della clientela così come dei dipendenti e di conseguenza la sostenibilità della struttura stessa nel lungo periodo.”
L'importanza dell'aspetto e sviluppo sociale
“Introdurre il concetto di grande importanza dell'aspetto sociale, responsabilizzando per quanto di sua competenza il personale, rendendolo conscio della sua importanza e dandogliene atto e merito anche in forma economica, significa applicare secondo la loro reale natura, così come da loro significato intrinseco, le parole benessere e wellness. Parole che da sempre comportano per l'individuo uno sviluppo positivo, un percorso di crescita mentale, fisica, psicologica e - sottolineo - sociale.”
Gli imprenditori e la loro reazione di fronte a un nuovo modello di gestione
“Quando mi siedo al tavolo per iniziare una attività di consulenza non mi presento mai con team predefiniti alle mie spalle, si condividono concetti, pareri e responsabilità con i collaboratori dell'imprenditore e, solo nel caso fossero necessari, con professionisti da me coinvolti. Ovviamente alla fine è l'imprenditore a scegliere la via che intende intraprendere. Talvolta, come può succedere sul lavoro, si entra in conflitto (intellettuale) con altre professionalità adducendo pareri differenti e confesso che più di una volta l'imprenditore ha deciso di non seguire e adottare quanto da me suggerito e proposto.
Suppongo che, indipendentemente dall'età del cliente, ciò dipenda dal suo timore di commettere un errore, di trovarsi ad affrontare scelte che le precedenti gestioni o le realtà da lui conosciute non si sono mai sentite di fare. Ma sono del parere che i miei siano concetti economicamente sostenibili, che permettono di avere una continuità e un futuro lontano alle strutture e a chi lavora in esse.”
Parliamo di sostenibilità
“Sostenibilità, come si sarà capito, non è per me un discorso limitato all'energia impiegata nella struttura, a come viene prodotta, quali sono le tecnologie adottate, ai materiali e sistemi utilizzati nella costruzione, ai prodotti km 0 del settore food&beverage e via dicendo. Sostenibilità vuol dire dare un futuro e una continuità di molti anni all'attività e alla vita di una struttura, progettando un concept e delle componenti e dinamiche che le consentano di rimanere positivamente sul mercato a lungo e di conseguenza permettere a chi lavora in essa di ottenere soddisfazioni tanto socio-morali quanto economiche.”
Lusso, un termine che viene immediatamente affiancato al mondo alberghiero
“Quando si parla di hotellerie si pensa subito al termine lusso, a come tale parola sia associata a simboli, servizi e ambienti che definiscono e identificano le diverse catene alberghiere. Dal mio punto di vista introdurrei un concetto ulteriore, del tutto indipendente da marchi e simboli, vale a dire il dedicare e avere tempo per sé stessi.
Una ricchezza personale, che ognuno spende a proprio modo, indipendente da luoghi, colori e materiali.”
Design e nuovi format, interazione e incontro con i progettisti
I progettisti, i designer, sono professionisti spesso chiamati ad intervenire a progetti e concept in via di sviluppo. Quando si tratta delle grandi catene gli input sono già definiti, il budget identificato e lo stile indirizzato. Differente il discorso quando si tratta di nuovi concept studiati per piccoli imprenditori.
Sono del parere che al momento attuale, con dati mondiali indicanti un turismo in crescita e con la necessità di sviluppare un'offerta hospitality in molte regioni, vi sia un grande spazio adatto alla creazione di strutture caratterizzate da un numero ridotto di camere e/o suite, 5, 10, 15 abitazioni, strutture che presentano un'ottima offerta di ospitalità, ristorazione, design, servizi legati al territorio e alle radici e culture del luogo. Dei piccoli Boutique hotel radicati nel territorio.
Prendiamo il Messico ad esempio: vi sono tanti nuclei dalle culture differenti, con tradizioni locali diverse, dove esistono ancora una popolazione indigena che parla una propria antica lingua e non lo spagnolo (castellano) attuale, colori e materiali locali sui quali e con i quali progettare esperienze turistiche originali, che si protrarranno nel tempo coinvolgendo e sostenendo gli abitanti del luogo.
Ciò che al giorno d'oggi chiamiamo marketing territoriale e turismo sostenibile.”
La formazione al giorno d'oggi
“Penso che per quanto riguarda la attuale formazione del mondo alberghiero vi siano molti aspetti che dovrebbero essere riconsiderati, i contenuti in cui mi imbatto sono sovente datati, riferibili agli anni '80 se non addirittura a periodi precedenti. La formazione che è qualcosa di fondamentale e che ci accompagna per tutta la vita, non solo nel nostro settore, andrebbe sicuramente ripensata e aggiornata, riportata a modelli e dinamiche più attuali, più vicini alla realtà e necessità odierne.”
Il “Made in Italy”, un argomento non semplice da considerare nei suoi molteplici aspetti
“Come ho detto all'inizio di questa nostra chiacchierata, sono molti anni che non vivo e non lavoro in Italia, le mie sono pertanto considerazioni da “esterno”, di una persona che vive oltre confine e ascolta e rielabora pareri e commenti di professionisti, clienti e aziende che vivono al di fuori del territorio italiano.
Indubbiamente il “Made in Italy” è qualcosa che ancora oggi rappresenta un di più, un valore aggiunto, qualcosa di molto apprezzato e ricercato. Design, materiali, life-style, se così possiamo definirlo, riscuotono un indubbio e sicuro successo dal grandissimo appeal; la vera domanda che bisogna porsi valutando l'offerta attuale è se questo successo ha caratteristiche e qualità che sono adatte e corrette per durare per molto tempo ancora, se essa contenga tuttora il DNA del “Made in Italy” storico, quel di più che ne ha fatto un modello vincente basato su ambienti, atmosfere, ricchezza culturale e intellettuale che vanno molto al di là dell'essere considerato unicamente un oggetto, un accessorio, un materiale. Si tratta di un argomento complesso che merita da solo molti approfondimenti e considerazioni.”
My Humble House
My Humble House è una società di gestione dell'ospitalità che fornisce supporto aziendale in tre aree principali, consulenza, gestione economica e franchising di modelli di business. La prima impresa sociale di ospitalità di lusso al mondo in cui tutti vincono e tutti guadagnano. Un nuovo tipo di attività che bilancia scopo e profitto. Che consideri l'impatto delle sue decisioni su lavoratori, clienti, fornitori, comunità e ambiente. My Humble House gestisce e possiede immobili per costruire attività di ospitalità veramente sostenibili concentrandosi principalmente su hotel, residence e glamping.
La prima società di ospitalità con partecipazione agli utili al mondo, che mette le persone al primo posto e le rende non solo dipendenti ma pienamente responsabili del successo dell'azienda. Il fondatore, Rocco Bova, è un albergatore esperto con oltre 25 anni di solida esperienza internazionale, avendo lavorato per alcuni dei migliori marchi internazionali in tutto il mondo in 11 paesi, dall'Europa al Medio Oriente, Asia, India, Africa, Caraibi e Messico.
Rocco Bova
Rocco è un noto hotelier con oltre 25 anni di esperienza internazionale, in cui ha lavorato per alcuni dei migliori mbrand internazionali in 11 paesi, dall'Europa al Medio Oriente, Asia, India, Africa, Caraibi e Messico.
Formatosi in Italia, nel Regno Unito e, più recentemente, presso la Cornell University di Singapore, Rocco è uno studioso appassionato e prosegue la sua formazione anche online per tenersi aggiornato sulle ultime tendenze del turismo globale.
Ha iniziato la sua carriera a Dubai con Jumeirah Hotels & Resorts, ha lavorato con Four Seasons, Hilton, Aman Resorts, IHG, LUX* Resorts, Starwood (ora Marriott) e altre società indipendenti che gestiscono hotel di lusso di livello mondiale.
Rocco contribuisce attivamente come influencer del settore dell'ospitalità attraverso i social media, scrivendo articoli in blog digitali, relatore in diverse conferenze e podcast, docente in visita presso scuole alberghiere ed è stato membro del consiglio di organizzazioni pro bono come Hoteliers Guild, GSN Planet e il World Wellness Weekend. Dopo anni passati a sviluppare la propria idea e conoscere a fondo l'arte dell'ospitalità, Rocco ha deciso di investire tutta la sua esperienza e conoscenza in un modello di business rivoluzionario che funziona e ha iniziato a lavorare al concept di "My Humble House".
Rocco sta lavorando attivamente nel settore e attualmente si trova in Messico, dove fornisce consulenza a vari sviluppatori di boutique hotel e piani di crescita.
Francesco Filomeno*, SPA Manager di Nohasi Palace Experience Hotel 5*****L
Ospitalità, Puglia, Storia, Benessere
Francesco, una nuova avventura, sei emozionato? Con quale stato d'animo parti?
A livello personale sono molto emozionato. Curiosissimo di scoprire ogni cosa in questa nuova realtà senza perdermi nulla. Posso allargarmi con una “frase ad effetto”: l'emozione di una nuova sfida è un nuovo traguardo da raggiungere?
Le novità che porterai con te: puoi raccontarci qualcosa in anteprima?
Partiamo dal fatto che tutto il progetto Nohasi fonda sulla filosofia “Qui e Ora”, ovvero la capacità di far pervenire una maggiore percezione del presente e dell'istante attraverso una serie di coccole e attenzioni che permettono di vivere il momento con maggiore intensità e vitalità. Una percezione del tempo che rallenta per dare spazio al "Qui e Ora" vivendo il momento della vita con maggiori emozioni e consapevolezza.
Su questa base sicuramente andrò a creare trattamenti personalizzati che richiamino la tradizione e l'autenticità locali. Una piccolissimo anteprima: “Massaggio Taranta Apulia” sarà il nome di un trattamento speciale che introdurremo. Un sorprendente viaggio che unisce alla travolgente e incantata luce della Puglia, secondo le tradizioni locali, il suono dei tamburelli. Il fascino del mito - col ritmo della musica tradizionale pugliese, la Pizzica, in sottofondo - si cela dietro il mistero del rito, attraverso storie, tradizioni, stornelli, danza e colori.
All'interno di questa nuova esperienza non posso non citare la mia storica – non per età ovviamente – collaboratrice AnnaLina De Florio che mi seguirà anche nella SPA di Nohasi Palace.
La Puglia ha rappresentato uno dei maggiori trend turistici di questa estate, hai provato anche tu questa sensazione? Come vivi questa sua evoluzione?
Uno slogan che a mio avviso ha già preso e prenderà ancor più piede potrebbe essere “Puglia, luogo dove il futuro del turismo sarà sempre più legato alla cultura”.
Dopo due anni di sofferenza, causati dalla pandemia, quella del 2022 è stata l’estate della rinascita anche in questo senso. I flussi turistici in regione hanno infatti fatto segnare numeri da record, che raccontano una Puglia internazionale, sempre più innovativa ma al contempo custode delle sue tradizioni. La Puglia brilla in tanti settori, davvero le soddisfazioni sono tantissime.
“Water hammam”, un'esperienza e attività non comune, come pensi di inserirla nei tuoi percorsi benessere?
Lo possiamo definire un vero e proprio “viaggio” il water hammam, da effettuarsi in un luogo meraviglioso dove il tempo sembra essersi fermato. Un trattamento sensoriale e unico, dove si viene massaggiati con delicati getti d’acqua e coccolati con oli essenziali, dove si ritrova consapevolezza, riconnettendosi al proprio mondo interiore. Godere di attività benessere del genere è una fortuna per uno SPA Manager, inserirlo e proporlo nei percorsi dedicati agli ospiti avrà più di uno spazio, ma è presto per raccontarvi tutto...
“Emotional Beauty Service” (servizio in camera/suite), un must che possiamo ormai definire un servizio irrinunciabile, come pensi di svilupparlo e proporlo?
Tutte le camere sono dotate oltre che di ogni comfort di un angolo “Emotional Beauty Service”, uno spazio esclusivo dove eleganti console lasciano spazio ad accessori deluxe, pensati esclusivamente per prendersi cura di se stessi a 360°. Su richiesta, a disposizione degli ospiti, è disponibile anche un servizio per farsi coccolare con massaggi e trattamenti direttamente in camera, per godersi attimi di benessere senza dover uscire dalla propria stanza. Sarà importantissimo, come sempre, che il personale del nostro staff entri in empatia immediatamente coi clienti, carpendo – nel senso positivo del termine - i loro desideri e bisogni, arricchendo un'esperienza “privata” resa ancor più personale dal fatto che avrà luogo nelle loro stanze.
Olio prodotto in loco e trattamenti. Lo utlizzerai? Come?
Al Nohasi Palace in Harmos Spa siamo profondamente convinti che i trattamenti di bellezza siano da considerarsi come il cibo e debbano nutrire il corpo con ingredienti puri e genuini. Seguiamo una filosofia che ci piace chiamare “dall’orto alla SPA” e che mettiamo in pratica utilizzando i prodotti naturali della Puglia, oltre a quelli coltivati nei nostro orti, come le piante aromatiche, la lavanda, i frutti e le verdure con proprietà nutrienti, idratanti, purificanti e anti-ossidanti; come la raccolta delle olive, un’esperienza che ripaga, dalla gioia di trascorrere giornate nei silenzi dei colori autunnali, alla spensieratezza di riconciliarsi con il mondo naturale, fino al privilegio di assaggiare l’olio novello su fette di pane caldo o di beneficiare di trattamenti SPA a base di questo vero e proprio elisir di benessere.
Le essenze dell’olio d’oliva sulla pelle sono da sempre fonte di benessere per la cura del corpo. L’olio infatti, tra le sue numerose proprietà, ha anche quella di riparare il film idrolipidico che protegge l’epidermide in modo del tutto naturale. Non è un caso se prima della nascita del sapone, infatti, si ricorresse all’olio come detergente.
Gastronomia e benessere, un connubio inscindibile che offre grandi opportunità
Abbiamo la fortuna ma soprattutto ci avvaliamo della scelta di disporre e offrire una gastronomia sana, attenta al benessere, fortemente legata ai prodotti del territorio, di cui rispetta tradizioni e valori. Dagli elementi base della dieta mediterranea ai prodotti della terra, la Puglia e il Salento sono un piccolo grande concentrato del patrimonio gastronomico nazionale. Non esiste trattamento migliore, per il corpo come per l'anima, di quello in cui alimentazione e cura del corpo siano affiancati.
Il fascino di una SPA in una dimora storica sviluppata in ambienti chiusi in contrapposizione alle nuove strutture con SPA poste in piani fuori terra con abbondante luce naturale.
Ovviamente e giustamente le nuove SPA vengono realizzate in ambienti dove la luce naturale ha la possibilità di apportare i propri benefici al corpo come alla mente. Luoghi dove l'attualità architettonica e ambientale è immediatamente recepibile. In Italia abbiamo la fortuna di possedere un immenso patrimonio culturale e immobiliare storico, dunque perchè non sfruttarlo pienamente proponendo ambienti solo apparentemente “chiusi” dove si viene avvolti da un silenzio mistico, fruibili da soli come in coppia. Un luogo dove è possibile ritrovare salute, equilibrio, bellezza, forma fisica, energia, se stessi. Benessere insomma, accolti fra pareti che fanno parte della nostra storia, tradizione e cultura. Posti irrinunciabili che generano sensazioni e emozioni semplicemente uniche. Pensiamo ad esempio al già citato massaggio “water hammam” o all’esclusivo “cisternone”, un luogo intimo e riservato dove lasciarsi coccolare dal dolce flusso che sgorga dalle mura. Facile e immediato per noi, difficilmente riproducibile in in una struttura nuova, come si dice “pro e contro” per ogni situazione.
*Francesco Filomeno
SPA Manager, conseguito il diploma di Massofisioterapista, ha effettuato un lungo percorso formativo in discipline olistiche. Esperto e trainer in tecniche di massaggio orientali e occidentali, si occupa di gestione, organizzazione e start-up di luxury SPA alberghiere. Ha ampliato le sue conoscenze studiando il mercato estero della SPA industry e le metodiche di SPA management. Attenzione ai dettagli e soddisfazione degli ospiti, sono le basi della sua filosofia. Ama profondamente il proprio lavoro e crede fortemente nel benessere e nell’impatto futuro che avrà sulla vita e sull’evoluzione dell’umanità.
Francesco nel 2023 farà parte dello staff del Dream Massage® - che Stefano Serra porta a Sanremo da 10 anni in occasione del Festival donando ai partecipanti relax e benessere – avendo superato le strettissime selezioni per l'ammissione.
Nohasi Palace Experience Hotel 5*****L, il tempo è prezioso per chi ama concederselo
Charme e bellezza, storia e design, anima classica e spirito contemporaneo: Nohasi è l'identità dell’accoglienza made in Salento
Nohasi è una dimora storica ricettiva di lusso situata nella piazzetta centrale di Noha (LE), nel cuore del territorio salentino. “Quì e Ora” vive l’Experience Palace Hotel, rinascita di un accurato restauro conservativo e migliorativo che ridona luce ai quattro secoli di storia vissuti dal Barone de Noha alla famiglia Galluccio.
È il Cafè De Noha ad introdurre in una realtà stilistica non convenzionale tra arredi contemporanei, tipiche volte a stella, modernariato e servizi di charme.
Il percorso continua con Aroma, raffinata ed accogliente sala, ideale per banchetti, ricorrenze o conferenze aziendali; complementare ad essa, Signorìa, ristorante che accoglie l’ospite con una prima colazione alla carta gradevolmente territoriale e dove pranzi, cene brunch e soft lunch sono esperienze gastronomiche con accurata ricerca di materie prime di stagione.
Il cocktail bar Quadro, alchimia di essenza e gusto, è collocato al centro del giardino; l’antica e quadra costruzione rappresenta l’energia della dimora, lì dove un tempo una centrale elettrica alimentava il castello e le abitazioni circostanti.
In una dimensione “senza tempo” l’ospite ritrova il meglio di sé in Harmos centro benessere e SPA, tempio terapeutico con sauna, bagno turco, docce emozionali, massaggio water hammam e con accesso privato all’esclusivo Cisternone, un’ex cisterna d’acqua nella quale rigenerarsi tra candele e aromatiche effusioni.
Da qui è naturale proseguire in Oasi, giardino panoramico con agrumeto, per poi immergersi nella piscina con acqua salata, dotata di percorso benessere con flussi energetici mirati e un confortevole solarium in pietra leccese.
In esclusiva per Nohasi, la cultura dell’esteta si perfeziona in Mimì Boutique un vero e proprio salone, culto della bellezza.
Nohasi dispone di 7 stanze 5 suite con fascinosi ambienti comuni, panoramiche terrazze, un suggestivo giardino attrezzato con agrumeto ed elegante corte interna.
Ogni camera e suite nobile è dotata di servizi di lusso e gode dell’Emotional beauty service, spazio comprendente un'elegante console e accessori de luxe per la cura della propria bellezza.
Sempre nel cuore del piano nobile si trova Convivio, un ambiente quieto, signorile e ad uso comune in cui ritrovarsi per una rilassante lettura accolti da morbide sedute o per un distillato sorso di tranquillità.
Le interviste di Wellness Design
ai professionisti dell'Hospitality
Cosm&Tic Assist
L’architettura inclusiva non è un concetto solo contemporaneo, bensì ha radici storiche profonde: da Vitruvio a Le Corbusier, sono molti gli architetti che hanno sperimentato soluzioni inclusive per migliorare la qualità della vita delle persone.
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